martedì 1 settembre 2009

10. DD: luci e ombre

Sono giunto alla fine del mio percorso e credo di avere fornito indicazioni chiare su cosa sia il modello DD che ho in mente e in che cosa esso si differenzi dalla DR. Certamente, non ho la presunzione di aver affrontato i singoli temi in modo esaustivo, sia perché non ne ho le capacità, sia perché ritengo che l’argomento, per sua stessa natura, debba essere affrontato a livello collettivo. Prima di chiudere, mi limito soltanto a indicare le principali luci ed ombre del modello che ho appena descritto.

10.1 Le luci
La DD è il sistema politico pro-individuale per eccellenza e, in quanto tale, favorisce, più di ogni altro, lo sviluppo psicofisico dei cittadini, la loro libertà, la loro maturità, il loro desiderio di autonomia, la loro felicità. È un sistema che stimola al massimo grado le potenzialità, i talenti e l’apporto produttivo e creativo di ciascun cittadino, dal che dovrebbe derivare un corrispondente aumento della ricchezza prodotta. Sotto il profilo amministrativo, giurisdizionale e politico, la DD richiede poche istituzioni agili e parsimoniose, che si avvalgono della rete telematica per svolgere le proprie funzioni. Non c’è bisogno di partiti politici, né di agenzie delle entrate, né di sindacati e, possibilmente, nemmeno di eserciti, con un ingente risparmio di spesa pubblica. A ciò si deve aggiungere il recupero dell’evasione fiscale reso possibile dall’uso esclusivo della moneta elettronica. Le enormi risorse rese così disponibili verrebbero impiegate sia per mantenere i servizi e la ricerca a livelli di eccellenza, sia per contenere l’imposizione fiscale. Occorre poi ricordare che la DD è l’unico sistema in grado di concepire un Mondo unito ad un solo livello (monista) e conciliare un federalismo individualistico con un cosmopolitismo maturo, rendendo così possibili condizioni di pace stabile e una sana globalizzazione.

10.2. Le ombre
Come tutto ciò che è umano, anche la DD ha le sue ombre. Innanzitutto i costi. "Certamente i diritti fondamentali costano" (Ferrajoli 2007: 67). È tuttavia doveroso riconoscere che questo limite è, almeno in parte, solo apparente. Occorre tener conto infatti che, "se è vero che i diritti fondamentali costano, è anche vero che costano assai di più le loro violazioni e le loro inampienze" (Ferrajoli 2007: 68). E bisogna anche considerare che "tutte le libertà fondamentali sono altrettanti fattori di sviluppo e di crescita del benessere e della produzione" (Ferrajoli 2007: 69). Il che vuol dire che la DD è sì un sistema molto dispendioso, ma è anche il sistema più redditizio fra tutti quelli noti.
La bontà del sistema dipende poi dalla volontà degli individui di autogovernarsi e dalla loro maturità, che non è stabile nel tempo, ma va costantemente alimentata e sostenuta. Se gli individui non sono messi in grado di assumersi le proprie responsabilità, il sistema entra in crisi e si rischia di cadere nell’autoritarismo e nella dittatura. Si tratta, dunque, di un sistema instabile e delicato, che richiede continue cure e attenzioni.