martedì 1 settembre 2009

4. Il mio modello DD

Nella sua forma più matura, il modello politico DD si dovrebbe comporre di uno Stato-mondo regolato da una Costituzione e articolato in tre sub-unità statali amministrative: Stato nazionale, Regione e Comune (indicativamente, si potrebbe sorteggiare un Comune ogni cento e farne un centro regionale, una Regione ogni cento e farne un centro statale e uno Stato nazionale su tutti e istituirvi il governo mondiale).

4.1. Vocazione cosmopolita
“Sino a che uno Stato democratico vive in una comunità cui appartengono a pieno diritto Stati non democratici […] anche il regime degli Stati democratici sarà una democrazia imperfetta” (Bobbio 1999: 366). Ne consegue che, se un paese democratico voglia tendere alla perfezione, e non c’è alcuna ragione per credere che non voglia farlo, esso dovrà aspirare al cosmopolitismo.
La vocazione cosmopolita della DD poggia su tre sostanziali ragioni. La prima ragione è di tipo cultural-ideologico: la DD è un modello politico con una tale presunzione di superiorità rispetto a qualunque altro modello da risultare inimmaginabile, una volta che essa sia stata concretamente realizzata in un qualsiasi angolo del mondo, la sua non affermazione a livello planetario. In altri termini, la DD tende naturalmente all’universalità, anzi giunge a pieno compimento solo se si afferma a livello mondiale. La seconda ragione è di natura tecnica: gli obiettivi del disarmo e della pace nel mondo, che sono parte essenziale della DD, possono essere concretamente realizzati solo se tutti i paesi adottano la stessa linea politica. La terza ragione, che è di tipo economico-ambientale, tiene conto del fatto che la DD è la forma di governo maggiormente compatibile con l’attuale domanda di globalizzazione e con le sfide relative al commercio e al turismo internazionali, all’inquinamento, all’effetto serra, al buco dell’ozono, all’espansione demografica, all’esauribilità delle risorse, allo sviluppo sostenibile, che sono problematiche comuni a tutti gli uomini della terra.

4.2. Le istituzioni DD
Le principali istituzioni politiche dello Stato nazionale sono quelle previste dalla Costituzione, che sono cinque: tre di natura tecnica, due di natura politica. Le tre istituzioni di natura tecnica sono, le ricordo: la Commissione per le Risorse e la Demografia (CRD), la Commissione per le Attività Produttive e i Servizi (CAPS) e le Organizzazioni di Categoria (OC). La prima istituzione politica è la Commissione per le Relazioni Politiche ed Etiche (CRPE), che si materializza in una «Rete di Nodi», a partire dal NC e fino al «Nodo Mondiale», passando per i «Nodi Regionali» e per i «Nodi Statali». La seconda istituzione politica è la Corte Costituzionale (CC), che è un organo collegiale formato da un esiguo numero di membri (personalmente, proporrei un numero dispari, per esempio undici).
La Commissione per le Risorse e la Demografia (CRD), valuta la disponibilità delle risorse del territorio, controlla l’indice di natalità e l’andamento demografico, calcola l’ammontare del Reddito minimo garantito (RMG) e della retribuzione relativa al primo livello lavorativo, provvede a formare cittadini democratici e figure genitoriali responsabili, organizza servizi in grado di sostituire validamente la famiglia in tutti i casi in cui qualche soggetto corra il rischio di subire danni irreparabili, elabora piani di crescita economica e produttiva del paese.
La Commissione per le Attività Produttive e i Servizi (CAPS) provvede a rendere esecutive le norme di legge, presiede e coordina le Organizzazioni di Categoria, ordina le attività lavorative secondo il loro grado di complessità, valutando «uno» il lavoro più semplice e aumentando la base unitaria di decimali via via che il lavoro richiede maggiori capacità e impegno,.
Le Organizzazioni di Categoria (OC) predispongono gli iter formativi dei propri membri, organizzano le diverse attività lavorative, stabiliscono un metodo di valutazione delle competenze professionali, oltre che della resa individuale, sia quantitativa che qualitative, in modo tale da poter collocare ciascun lavoratore in una particolare fascia di merito. Inoltre, redige un Albo dei lavoratori (AL), ordinato secondo le abilità specifiche di ciascuno e provvede affinché i migliori di ogni Albo vengano automaticamente inseriti nelle liste di rappresentanza, previo accertamento della loro disponibilità ad essere eletti o sorteggiati per ricoprire cariche pubbliche.
La Commissione per le Relazioni Politiche ed Etiche (CRPE) è una sorta di Parlamento formato da un centinaio di membri (dieci per ogni Regione). Le sue funzioni consistono nell’attività legislativa avente carattere di urgenza o di eccezionalità, nell’esprimere pareri non vincolanti su questioni di ordine etico, nel sovrintendere ai rapporti fra cittadini e istituzioni.
La Corte Costituzionale (CC) è composta da un collegio di probiviri, che svolgono la funzione di guardiani della Costituzione e la esercitano attraverso un diritto di veto sulle singole norme di legge.
La Comunità Locale (CL): vedi post n. 6.

4.3. Principali caratteristiche del modello DD
Il modello DD qui presentato:
1. Riconosce l’individuo come soggetto fondamentale della politica, e non il gruppo. Perciò la sovranità individuale sostituisce quella del gruppo, del partito, o dello Stato.
2. Non istituisce Stati, ma una costellazione di collettività, ordinate secondo i princìpi del federalismo e tenute insieme da obiettivi comuni e da regole condivise (costituzione). Una comunità DD si costituisce a condizione che almeno il 75% dell’elettorato approva un corpo di regole comuni. Questa comunità può essere chiamata «civicrazia».
3. Osserva le seguenti regole.
a) A ciascuno pari opportunità.
b) A ciascuno secondo i propri meriti.
c) A ciascuno pari libertà di accesso all’informazione.
d) A ciascuno uguale libertà di espressione.
e) A ciascuno un minimo garantito per un’esistenza dignitosa.
f) A ciascuno piena sovranità, con l’unico limite della sovranità degli altri.
4. Riconosce la sovranità alla persona, che la esercita in parte attraverso la sua libertà d’iniziativa, in un clima di libera competizione.
5. Stabilisce che la costituzione debba essere periodicamente votata e che si intenda confermata se ottiene il consenso di almeno il 51% degli aventi il diritto al voto.
6. Stabilisce anche che la costituzione possa essere modificata col consenso di almeno il 75% dell’elettorato.
7. Tende a universalizzare la propria costituzione e a realizzare un mondo unito, una cosmopoli o un villaggio globale.
8. Non concepisce la guerra, né l’uso della forza in generale, né come offesa, né come difesa, ma tende la disarmo totale.
9. Si fonda sull’informazione, nella convinzione che l’individuo può prendere sagge decisioni solo se adeguatamente informato.
10. Si fonda sulla programmazione, ossia sull’attenta valutazione del rapporto numero di cittadini/risorse. In altri termini, essa programma il numero delle nascite in rapporto alle risorse disponibili.
11. Si fonda sulla partecipazione diretta alla politica di tutti i cittadini e perciò utilizza il referendum continuo come strumento ordinario di autogoverno, da realizzarsi per mezzo della cosiddetta democrazia elettronica.
12. Non prevede il ruolo del rappresentante, se non per mandato imperativo.
13. Prevede contratti di lavoro individuali, e non collettivi.
14. Fissa l’età minima per l’accesso al mondo del lavoro a 18 anni e nessun limite di età per il pensionamento.
15. Garantisce la salute e la copertura da eventuali rischi dei cittadini con formule assicurative obbligatorie per tutti.
16. Stabilisce che il denaro elettronico sostituisca la cartamoneta e che il prelievo fiscale venga effettuato automaticamente dal computer.

4.3.1. Vantaggi
1. La libertà del cittadino è assicurata dal minimo garantito.
2. La libertà di iniziativa personale è massima.
3. La responsabilità personale è massima (tutto dipende dai singoli individui).
4. Lo sfruttamento della materia grigia è massimo.
5. L’equità sociale (a ciascuno pari opportunità e secondo i meriti) è massima.
6. L’elasticità del sistema è massima (la DD non è, di per sé, né di destra, né di sinistra, né di centro, e le regole possono essere cambiate in qualsiasi momento).
7. Il potere è decentrato al massimo.
8. L’informazione è utilizzata al massimo.
9. La pace è garantita al massimo.
10. Le condizioni favorevoli alla crescita economica e alla felicità dei singoli individui sono le migliori possibili.

4.3.2. Svantaggi
1. La DD richiede il massimo sviluppo della qualità individuali e il massimo impegno da parte dei cittadini.
2. La DD è un sistema molto dispendioso: si può realizzare solo se è disponibile un’adeguata ricchezza, solo cioè se il rapporto tra il numero degli individui e le risorse è favorevole.
3. La bontà del sistema dipende dalla volontà degli individui di autogovernarsi e dalla loro maturità, che non è stabile nel tempo, ma va costantemente alimentata e sostenuta.
4. Se gli individui non sono pronti ad assumersi le proprie responsabilità, si rischia di cadere nell’autoritarismo e nella dittatura.

4.4. I dieci comandamenti DD
Una vera DD si può costruire solo se esiste una piattaforma di semplici e chiare regole condivise dalla maggioranza estesa dei cittadini.
Io propongo le seguenti dieci regole:
1. L’unità fondamentale della società è l’individuo. La società (il gruppo, lo Stato) dev’essere intesa come l’insieme degli individui che la compongono.
2. L’individuo è portatore di bisogni materiali e psichici.
3. La società esiste per l’individuo, e non viceversa.
4. Le risorse della terra e dell’ingegno umano appartengono a tutti gli individui.
5. Ogni individuo ha il diritto di vivere in maniera consona alla dignità umana, diritto che si traduce non solo nella soddisfazione dei bisogni primari, ma anche nella facoltà di accesso all’istruzione e all’informazione, considerata indispensabile per la libertà di pensiero.
Questo diritto viene salvaguardato attraverso il riconoscimento di un «reddito minimo» garantito per ciascuno.
6. Chiamasi cittadino ogni individuo adulto.
7. Ogni anno i cittadini approvano un piano per la programmazione delle nascite in rapporto alla disponibilità delle risorse.
8. A ciascuno pari opportunità.
9. A ciascuno secondo i propri meriti.
10. Ogni anno i cittadini approvano i criteri per la determinazione di una scala di merito nei diversi settori lavorativi.

2 commenti:

  1. Attualmente noi abbiamo una "Costituzione Italiana" che dopo la Bibbia è l'opera piu straordinaria che sia stata concepita, in essa si contemplano le tre colonne portanti, "gli ordinamenti istituzionali :
    Legislativo - Esecutivo - Giudiziario
    Non abbiamo bisogno ne di aggiungerne ne di toglierene, la garanzia DEMOCRATICA stà nella completa autonomia dei tre ordinamenti controllati però da un organo SUPERIORE i cui membri, altamente qualificati ed eletti dal popolo, devono essere di provenienza dalle diverse categorie della realtà sociale, completamente rieletti alla fine di ogni mandato di sette anni(non rieleggibili).
    Semmai, io vedo le commissioni a cui fai riferimento, perfettamente in coerenza con le attività dell'ordinamento legislativo, infatti , come attualmente avviene, è proprio una delle funzioni dei parlamentari quella di costituire commissioni per la gestione di determinate realtà come quelle da te indicate.
    L'unica grande innovazione che andrà a garantirci l'esercizio del diritto alla sovranità, stà nell'esautorare l'arroganza dei partiti allontanandoli completamente da ogni gestione politica, dovranno semmai, per chi li volesse e autofinanziandosi con i propri aderenti e sostenitori, assumere un ruolo di controllo e di attività sociali in ogni settore, lavoro, ambiente, sanità, politica,.., restando però fuori dalle istituzioni.
    Per quanto riguardano gl'ordini istituzionali che sono all'interno degl'ordinamenti, saranno da passare in esame per eventualmente riformarli verso una migliore e maggiore efficienza e ad un minor spreco di risorse economiche.

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  2. Marco, speriamo che il tuo intervento venga letto da molti e fatto oggetto di discussione.

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